Gamps a rischio chiusura, l’appello del presidente: “senza fondi stop tra un mese, aiutateci”

L’associazione che gestisce il museo dei fossili a Badia a Settimo è prostrata dalla crisi

Volontari Gamps (foto d’archivio)

“Ci restano fondi per un mese, poi saremo costretti a chiudere”. Così Simone Casati, presidente del Gamps, l’associazione scandiccese che gestisce il museo dei fossili di Badia a Settimo. 

Le chiusure hanno prosciugato le finanze già esigue dell’associazione che ha ormai, spiega La Nazione Firenze, l’acqua alla gola per le utenze e polizze assicurative da pagare. E così il rischio di perdere una imporante realtà culturale del territorio aumenta. 

“Siamo quasi arrivati al punto di non ritorno – ha detto Casati a La Nazione – nessuno può immaginare quanti sacrifici stiamo facendo per cercare di restare a galla, quante strade stiamo percorrendo per scongiurare la chiusura definitiva dell’associazione che negli ultimi anni ha dato un contributo fondamentale alla ricerca scientifica del territorio toscano”.

“Se parliamo di Paleontologia territoriale – aggunge il presidente con orgoglio – non si può fare a meno di citare il Gamps di Scandicci. Sappiamo benissimo che la situazione sta mettendo in ginocchio tante persone, soprattutto lavoratori e famiglie ormai giunte allo stremo delle forze. A noi restano soltanto 30 giorni di autonomia economica, dopodiché, cesseremo di pagare tutte
le utenze, costi fissi che dobbiamo sostenere nonostante la chiusura al pubblico”.

“Al momento non abbiamo nessuna prospettiva se non quella di tornare presto a riaprire le sale del museo – conclude Casati a La Nazione – . Il nostro appello è rivolto a tutte le persone che comprendono quanto sia importante l’associazione per la collettività e
per la città di Scandicci”.

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